Immagine abruzzoweb.it

Roma – “Da tempo avvertiamo le organizzazioni che la situazione sta peggiorando. L’intera montagna non aprirà più a inizio novembre ed è possibile chiudere prima. Il paradosso nasce ora, perché queste fatture sono 4-5 volte superiori a quelle pagate l’anno scorso”.

Intervenuto davanti ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” nel campus di Radio Cusano, queste le parole del presidente di Federalburgi Roma, Giuseppe Roscioli: “Adesso i costi stanno diventando insostenibili ed è conveniente non essere. È meglio essere aperti, essere chiusi.”

“Cosa devo fare in un anno se devo perdere perché le bollette sono più alte della riscossione? Il periodo di blocco è stato più duraturo perché c’era almeno un aiuto. A fronte di un tale aumento, quanto offerto ora non è certo sufficiente. Solo l’Iva restituita allo Stato è superiore all’intervento in bolletta.

“Penso che ora si stiano facendo i passi giusti. Purtroppo, quando si tratta di questioni importanti, abbiamo visto che l’Europa non c’è. Su energia, Covid, immigrazione, tutti stanno facendo il loro lavoro. Non va bene”.

Le bollette di luce e gas sono passate da 100.000 euro al mese a 600.000 euro in un anno.

I costi insostenibili hanno portato il gruppo Karoli a chiudere tutti e 5 gli alberghi del Salento, mettendo a disposizione quasi mille posti letto.

Da ieri gli hotel Terminal e Villa La Meridiana di Santa Maria di Leuca e Le Sirene, Joli Park Hotel e Club Bellavista di Gallipoli non accettano più prenotazioni, ma sono riservate ai soli turisti e delegati.

275 lavoratori a rischio sono stati chiamati in cassa integrazione.

Il motivo è che “costi diseguali e insostenibili distruggono completamente il margine di guadagno” – spiega Attilio Caputo, direttore generale delle strutture alberghiere salentine attive dal 1966 – ed è impossibile garantire la continuità dell’attività nell’applicazione dei servizi. Possibilità offerte dal sistema dei crediti e applicazione di impianti fotovoltaici non ancora omologati per l’installazione.

Caputo aggiunge di aver informato la Prefettura di Lesse dell’imminente chiusura e “si rammarica del servizio scadente che creiamo per visitatori, partner e fornitori”. “Purtroppo ringrazio i nostri dipendenti che sono stati i primi ad essere puniti per la situazione e auspico che un ritorno alla normalità ci permetta di riaprire.

Scarica come PDF ©

    Visualizza le notizie ufficiali qui