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La nuova sala operatoria dell’ospedale di Soverato sta per riaprire, ma non ci nasceranno bambini. Ciò conferma quanto già condannato a maggio dal sindacato degli infermieri, che prima ha negato ai politici il diritto di fare campagna elettorale nel luogo di nascita e poi ha taciuto di fronte all’ennesima promessa non mantenuta. Nessuno sa che fine abbia fatto il progetto di costruire una nuova maternità tra l’opposizione dell’opinione pubblica in un’area dove l’esperienza stessa di essere incinta è un ostacolo. Attualmente l’Ospedale di Catanzaro è vicino al parto, il che costringe sempre più mamme in attesa a chiedere aiuto ai ginecologi che lavorano nell’istituto. Tuttavia, con liste d’attesa sempre molto lunghe, ottenere appuntamenti diventa sempre più difficile.

Così, dopo la fine dell’estate, tutto viene riversato in strutture private che aumentano i prezzi dei servizi e delle agevolazioni. Pertanto, i prezzi più elevati influiscono su questo settore, con visite private che vanno dai 130 ai 150 euro. Sta diventando sempre più praticamente impossibile partorire interamente a spese del SSN, come garantito dalla legge. Due decenni dopo che il governo Prodi ha scritto le regole, sotto il ministro della Salute Rosa Bindi, restano disposizioni che esentano le future mamme dal pagamento di una serie di esami: tre ecografie, una durante il trimestre di gravidanza. Il secondo dei quali si chiama “morfologia”. A questi si aggiungono esami del sangue e controlli per evidenziare l’eventuale presenza di toxoplasma, ma sono sempre meno le strutture che possono farlo a costo zero.

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