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Chi ha avuto la sfortuna di guardare il cranio noterà che parti come il naso e le orecchie sono ridotte a semplici buchi nelle ossa: è rivestito di cartilagine, che si decompone e scompare dopo la morte. Tuttavia, l’A Napoli Fu ritrovato un teschio con orecchie ossute: cioè un teschio con sporgenze ai lati che sembravano in tutto e per tutto orecchie. Il ritrovamento è avvenuto nei sotterranei della Chiesa di Santa Luciella a San Biagio dei Libre.
Poco si sa della storia dell’edificio: lo storico Roberto Payne ne fa risalire le origini all’XI secolo. Sicuramente nel 1724 subì notevoli rimaneggiamenti, facendone un classico esempio di barocco napoletano. Dopo il restauro fu rilevata dai Pipernieri, che collaborarono con Piperno, per cui la struttura ecclesiastica è conosciuta anche come Chiesa dell’Immacolata, Chiesa di San Giocino e San Carlo Borromeo dei Piperneri. Tuttavia, dopo il restauro nel 1880, la chiesa fu chiusa al pubblico.
Un progetto di crowdfunding proposto dall’associazione “Breathe Art” cerca di raccogliere fondi per rendere accessibile a tutti questo antico edificio, donando i tesori ei segreti nascosti dalla storia e dalla città. Ora, come dicevamo, veniamo al nostro misterioso teschio ritrovato nei sotterranei di questo luogo abbandonato.
Nessuna ricerca è stata fatta sulla rilevanza specifica dell’invenzione, ma è da escludere che le sporgenze siano naturali o il risultato di qualche danno. Soprattutto, gli scienziati concordano sul fatto che le famose orecchie siano dovute al processo di imbalsamazione della carne. Perché qualcuno dovrebbe voler mummificare e immortalare le orecchie dei morti? Potrebbe essere stato un antico rito misterioso: una versione confermata da un mosaico romano conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L’opera presenta un teschio con orecchie ossute circondato da simboli e figure mistiche. Il mosaico, infatti, rappresenta per tutti la prima testimonianza della mistica napoletana, e contiene molti riferimenti a quello che sarebbe poi diventato il codice massonico. Insomma, il teschio di Santa Luciella potrebbe essere la testimonianza di un antico rito forse non del tutto compreso.
Per i credenti, invece, le orecchie rappresentavano il legame tra il regno dei morti e il regno dei vivi: molti si recavano al cranio con preghiere, speranze e paure, credendo che sarebbe stato in grado di trasmettere se ascoltato. Invia messaggi più facilmente. D’altra parte, i responsabili. Leggende, mistero, tradizioni e segreti. Se una nuova bozza di volontari viene approvata, può essere ben analizzata e altrimenti dimenticata per molti altri secoli.
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