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Emanuela Orlandi, la domanda brucia sempre di più. Il Vaticano ha recentemente costituito una commissione per far luce sul mistero che circonda la scomparsa quarantennale dell’allora studente quindicenne. Oggi sono emerse nuove prove piccanti che mostrano quanto Areos Pagos sia disposto a cambiare l’esito delle indagini. Così ha detto Pietro, il fratello di Emanuela, che da anni lotta per scoprire cosa sia successo a sua sorella. Queste le parole trasmesse nell’ultima puntata del programma di La7 “Di Martede” condotto da Giovanni Floris.

“La Commissione d’inchiesta ha potuto ascoltare il dottor Capaldo, che qualche anno fa ha incontrato alcuni rappresentanti del Vaticano. Quest’ultimo infatti ha chiesto al giudice italiano di rimuovere il corpo di De Pedis dalla Basilica di Sant’Apollinaire perché è stato motivo di imbarazzo per la Chiesa.A sua volta, Capaldo ha chiesto aiuto nel caso di Emmanuela.E questi incontri Alla fine, ha chiesto che il suo corpo fosse restituito se fosse morto.Rispose: “Come ti permetti?” ha risposto: “Va bene”. È bastato che la Procura Generale inventasse una storia convincente che togliesse ogni responsabilità dalle spalle del Vaticano.

Insomma, un vero affare. Però è finita quasi subito, aggiunge Orlandi. “Quando è venuto Pignatone – racconta – ha preso le ricerche da Capaldo e ha tolto tutto. Poi papa Francesco gli ha dato la presidenza del Tribunale vaticano”. L’ex procuratore romano e attuale pontefice potrebbe essere il personaggio di copertina principale – alla ricerca della verità? Restano i dubbi.

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