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Allo Stadio della Roma sembrano arrivare nuovi ostacoli. In aggiunta ai problemi del progetto originale, i giallorossi hanno promesso di trovare una soluzione. Questa volta a protestare sono gli abitanti del quartiere di Pietralata dove sorgerà la fabbrica. Attraverso i suoi comitati, ha sollevato questioni come strade, vegetazione e acquisizione di terreni e ha sconfitto i suoi oppositori, riferisce Republica. Nel pomeriggio di ieri i rappresentanti dei Comitati Sportivi e Urbanistici della Capitale hanno visitato il sito per un sopralluogo. La rabbia non si è placata: “Vuoi rubare i nostri giardini e sostituirli con macchine e cemento”, ha accusato.

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Ecco un’alternativa: “Queste cose devono essere fatte fuori Gra”. Il tutto è supportato dalla documentazione: “Questo quartiere – spiegano le associazioni civili – è già in crisi per il traffico quotidiano e non regge l’impatto di 62.000 spettatori. “Immagina cosa succederebbe a uno stadio aperto tutto il giorno, tutti i giorni”. Le app includono le indicazioni per l’Ospedale Pertini più vicino e il percorso dell’ambulanza, oltre a soluzioni per il parcheggio e il trasporto pubblico. Perché quanto proposto finora è “troppo semplicistico e ottimista”, ha aggiunto la commissione. Ma non solo.

I cantieri sono già in corso: “Saranno 29 ettari di uso edificabile”, spiega il comitato “Stadio no Grazi”. Senza dimenticare l’inquinamento: “L’aria qui, dice un residente, “supera i valori standard”. Ed è un punto caldo, raggiunge i 48,5 gradi”. E poi c’è la questione del possesso: il comitato “Monti di Pietralata” rileva che appartiene a “nuclei familiari non ancora collegati come previsto dalla legge”. Insomma, la strada verso i sogni del club giallorosso e dei suoi tifosi è sempre più in salita.

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