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Ora ascolta: “Grembo non in affitto”. Slaine è inciampato dai riformatori.”
“L’affitto non è nell’infanzia.” Ha rovesciato Dem Sline, un riformatore
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Il pezzo Pd ha voltato le spalle a Ellie Schlein. di nuovo In quelle ore in cui rischiavano la sconfitta alle urne, i riformatori del partito tornavano a consultare i loro dirigenti. Alcuni dei più grandi nomi della classe media hanno firmato una massiccia petizione per dire no alla maternità surrogata. E i dati hanno un duplice valore politico. Oltre a prendere una posizione diversa dal segretario del dipartimento (notoriamente pro-aborto per altri), i firmatari della petizione di Change.org hanno condiviso l’appello con molti rappresentanti del terzo polo vicino al calendario. e Renciani.
“Come scritto dalla Corte costituzionale, la maternità surrogata è un intollerabile affronto alla dignità di una donna”, si legge nella petizione online. In vista del dibattito in Parlamento sul caso di criminalizzazione universale della maternità surrogata – come proposto dai fratelli italiani – i riformatori hanno firmato quanto segue: “Chiediamo che la politica che conferma il divieto di maternità surrogata nel nostro Paese segua questi principi. E, come sottolineato dalla Corte costituzionale, per impedire la prassi di tentare di sollecitare obblighi in sede internazionale”. La posizione, poi, lascia poco spazio all’interpretazione: “Il Gpa è una pratica intollerabile e va affrontata in tutti gli ambiti, a cominciare dalle istituzioni europee e dall’Onu”.
Più di 500 persone da tutta Italia hanno firmato la petizione. E tra loro, come detto, ci sono anche nomi e cognomi influenti del Pd: ex ministri come Valeria Fedelli, ex deputati come Pierluigi Castagnetti, ma anche sindaci come Giorgio Gori di Bergamo, Andrea Furegato di Lodi e Fabio Bergamaschi. Dalla crema. A giudicare dal numero di assessori, assessori e iscritti al sindacato che hanno firmato, sembra che questa petizione sia stata accolta in modo unico a livello regionale. E questo è in contrasto con quanto accaduto a Nazareno, che era più timido e molto aperto al riguardo. Lo stesso Schlein, del resto, si dichiarava “personalmente favorevole” al GPA, ma era aperto al confronto con sensibilità diverse.
Sì, questo confronto è più necessario che mai. Infatti, anche gli ex consiglieri Alberto Itini e Virginia Ghieri, rappresentanti della circoscrizione riformista del Pd di Bologna, hanno firmato una petizione contro Matrix for Rent. E poi socie ACLI, organizzazioni del terzo settore e associazioni femministe. Non certo una cosa da poco, su cui si chiede al sindaco di riflettere. Ma in realtà il Pd rischia di tagliarsi fuori su una questione che ha notevoli implicazioni morali ed è ancora oggetto di un intenso dibattito interno al mondo progressista. A poche ore dal ritorno di Schlein a chiudere un occhio sull’idea di una falsa pista a cinque stelle, riformatori e attivisti di terze parti hanno trovato un terreno comune sulla questione.
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