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David Gabucci e sua moglie Claudia nel match

I balli da sala sono riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità? Il Consiglio Regionale della Valle Aldo Moro chiede al Ministero della Cultura di promuoverne la diffusione presso i giovani e di valorizzarlo come patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna. Cosa ne pensano le persone che hanno il ballo liscio nel DNA e ballano da quando avevano 9 anni? “È un motivo di orgoglio, non stiamo parlando solo di cultura locale, ma di un vero e proprio patrimonio che appartiene a tutti. Per noi il ballo liscio è prima di tutto Filuzzi, un genere musicale (basato su strumenti musicali, per esempio. Semitono fisarmonica e poi fisarmonica) e poi danza, particolare e a dire il vero molto complessa” – spiega Davide Gabucci, uno. I più famosi maestri di Bologna. Il ballo è davvero un affare di famiglia: la figlia di David, Mia Gabousi, era a Ballando con le stelle nel 2019.

Federico Amico di “Emilia-Romagna Coraggiosa” è stato il primo a firmare la petizione, il quale ha ricordato come questa delibera seguisse le direttive politiche dell’ultima Legislatura sul ballo popolare romagnolo e come la candidatura sia stata presentata ancora una volta da molte persone, tra cui molti artisti nazionali. . Notevole. I giovani si stanno avvicinando alla sala da ballo? “I giovani di oggi difficilmente ci chiedono di imparare il ballo liscio e noi insegnanti riusciamo a guidarli in quella direzione facendogli capire che questa è la nostra tradizione e sì, è bello introdurre tutto, ma è anche bello portarlo. Sulle nostre tradizioni, una cosa che le limita un po’, sono le coppie chiuse con il contatto fisico, ma le coppie aperte come quelle latinoamericane sono più intime…” continua Kabucci.

Quando hai iniziato a ballare liscio? “Ho iniziato a ballare liscio nel 1979 ed ero giovane. Sono sempre stato coinvolto in questo ballo e lo adoro.”

Per coloro che vogliono iniziare a ballare, quale danza è il posto migliore per iniziare? “La mazurka, perché ha un tempo leggermente più lento del valzer”

Chi balla i balli da sala e va nelle sale da ballo oggi? I giovani sono interessati all’apprendimento? “Geograficamente, in Italia (anche in Sicilia e Sardegna), l’Emilia-Romagna rimane la regione dove il ballo liscio è più praticato e ha più saloni e sale da ballo”.

Quanto amore nasce dal ballo in sala da ballo? “Non riesco a contare le coppie che mia madre ha ballato con noi!”

In che modo il ballo da sala ti tiene in forma? “In modo insolito, perché ha un ritmo dinamico: un andamento circolare in cui la persona non sta ferma, ma si muove in cerchio lungo tutto il percorso, ‘camminando’…”.

Filuzzi: La musica e la storia del ballo liscio “filluzziano”.

Filuzzi è un’interpretazione degli stili musicali e di danza del Ballo Lissio di Bologna e provincia e, come tutti i “balli da sala” italiani, nasce dalla contaminazione dei balli precedenti della nuova mazurka, valzer e polka di origine mitteleuropea . – Sono disponibili balli tradizionali. Alcuni dei testi disponibili (Bologna 1903-1970 (vedi Storia di Filuzzi di Roberto Artale) elenca il 1903 come anno di nascita di Filuzzi. Altri mostrano che nel 1900 c’erano almeno due locali da ballo (Aida e Aquila) a Bologna, in via del Pratello, dove si praticavano e si insegnavano i balli Filuzzi. Indubbiamente, il processo di cambiamento degli stili di danza e di gioco è stato continuo dal 1870 circa (periodo in cui la maggior parte dei valzer, delle mazurche e delle polke è entrata in Italia). Filuzzi ha quindi chiari due elementi fondamentali: la musica e la danza. Naturalmente, la musica da ballo che giustifica la danza richiede danza e musica.

La musica essenzialmente strumentale di Filuzzi è caratterizzata dall’uso prima del semitono, poi della tonica, e dell’armonica senza bassi nota come fisarmonica bolognese, strumento dal suono unico creato dalla famiglia Biaggi. (Attilio Biaggi creò anche un gruppo musicale con tre strumenti a botte e una chitarra: il Quartetto Bolognese dell’Alegria). La composizione dell’orchestra è importante. All’inizio, insieme alla fisarmonica, compaiono la chitarra e il basso (contrabbasso) e si forma il “trio” filuzziano. L’introduzione della batteria è relativamente nuova (anni ’50) portando la tipica composizione dell’orchestra filologica a 4 elementi. La divisione dei brani musicali in parti è rigorosa: 32 misure musicali per parte per valzer, 16 misure musicali per mazurka e polka.

Il ballo liscio Filuzzi (originariamente nato come ballo tra uomini, diffuso in altre grandi città nel periodo tra Ottocento e Novecento) si differenzia da tutte le altre forme di ballo liscio per la presenza di diverse forme. Le singole figure di filuzzi sono il risultato di un possibile adattamento di forme da singole danze in uso nell’Ottocento in provincia di Bologna. Questa è una caratteristica del ballo “Alla Filuzzi”. Oggi la danza Alla Filuzzi è il risultato di evoluzione, rallentamento della frequenza metronomica (musica lenta) e arricchimento delle forme (un gran numero di forme complesse). Certo oggi non si balla come Filuzziani negli anni ’50, ma questo è un fenomeno comune a tutti i balli. Tuttavia, la vitalità della danza Alla Filuzzi rivive nella sopravvivenza delle singole forme e nell’esecuzione del frullo, che ne è tuttora considerata il marchio di fabbrica.

Perché si chiama “Filuzzi”? Origine di questo nome

Non vi è certezza sull’origine del nome Filuzzi. Alcune teorie suggeriscono che ciò sia dovuto alla pratica di alcuni ballerini che si muovono velocemente (volantini) da una sala da ballo all’altra. Altre teorie fanno derivare filuzzi da philo (ambiente misto tipico della società rurale tra Ottocento e Novecento). Tranne la vite… Il nome Filuzzi, come è noto oggi, compare per la prima volta alla fine dell’Ottocento a Bologna per identificare un gruppo di danza attivo in quegli anni.
Nel 1860, al termine di oltre tre secoli di dominio pontificio e, soprattutto, dopo la liberazione dal tanto odiato e afflitto giogo austriaco, l’intera popolazione bolognese fu avvolta da una rinnovata gioia di vivere. In tutta la città, eventi come musica, teatro ecc. È successo spesso. Tra queste iniziative, grande riconoscimento ebbe il ballo popolare, che trovò la sua massima espressione nelle feste di strada.
Alla fine del secolo, la danza era una tradizione consolidata tra ricchi e poveri, e la gente ballava ovunque: dalle grandi sale dei palazzi nobiliari alle piazze dei villaggi e ai campi. Una svolta si ebbe con la diffusione dei “ballerini” (spazi interni espressamente dedicati al ballo), i cui primi esempi furono a Bologna negli anni Cinquanta dell’Ottocento. apparso. Nell’Ottocento e nei primi del ‘900 ogni borgo urbano poteva vantare un proprio circolo, dove si riunivano uomini e donne del popolo (il fenomeno del ballo si sviluppò infatti nelle classi inferiori di nascita e di popolazione). .

Perché Philugeon balla? Giovani di famiglie molto benestanti, desiderosi di evadere dal loro mondo e incontrare nuove ragazze, si spostavano da un quartiere all’altro, cercando ad ogni costo di entrare nelle sale da ballo. Se credi che ci fosse una feroce concorrenza tra i diversi quartieri e una rigida regola non scritta secondo cui solo uomini e donne potevano entrare nel loro club di quartiere. Pertanto, ogni ballerino rappresenta un “cerchio chiuso”.

Anche il più diffidente di questi giovani intraprendenti ha cercato di compromettere l’accettazione delle ballerine: avrebbero ballato tra loro – da uomo a uomo – senza disturbare le ragazze. Ciò portò allo scioglimento dell’ultimo ceppo, e col tempo i “Bologna Bene” divennero i più operosi frequentatori delle balere locali. Sono questi continui cambiamenti che sono preziosi
È un cognome di “filuzziani”, ovvero coloro che si spostano da un paese all’altro (virtualmente a rotazione) (da qui il modo in cui si dice “cordare” come sinonimo di “corteggiare, conquistare”). I ballerini filuzziani rispettavano in pieno gli accordi presi, ma per raggiungere il loro obiettivo principale (vale a dire la vittoria) dovevano essere astuti: non potendo parlare con loro, l’unica possibilità per accorgersene era inventare un metodo. Un tipo di danza che attira l’attenzione delle ragazze.

I balli in voga a quel tempo erano il valzer, la mazurka e la polka (che dal loro paese d’origine attiravano e affascinavano tutta l’Europa), ma non avevano particolare interesse per la varietà. Così, grazie alla fantasia, bravura e talento dei due ballerini filiugi – Umberto Bortolotti e Brando – questi tre balli si sono arricchiti di passi brevi, piroette, strisce, passi, applausi e altro ancora e sono diventati così “Valzer, Mazurka”. Oggi. . e Polka Alla Filuzzi”. Questo nuovo tipo di danza, così particolare, così brillante – e soprattutto diverso – è entrato nel cuore di tutti i bolognesi e ha affascinato soprattutto le ragazze.

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