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Ora ascolta: “Grembo affittato, formazione di foglie all’interno del Partito Democratico”
L’infanzia surrogata assume la forma di una foglia all’interno del Partito Democratico
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Alcuni dicono di no. Il Pd affronta una nuova sfida: la gravidanza per la “solidarietà” degli altri. +L’emendamento presentato dal segretario europeo al Parlamento confonde letteralmente i parlamentari democratici. Dopo due riunioni molto tese, il Pd ha deciso di non prendere una decisione: rifiutando l’idea dell’assenteismo, il gruppo non parteciperà al voto. Due ex ministri non seguono l’esempio. Mariana Madia e Paola Di Micheli hanno annunciato l’intenzione di votare contro l’emendamento Maggi. «Sono contraria al Gpa per ragioni politiche, morali e personali», ha spiegato però Paola di Micheli a ilGiornale.it, affermando che le famiglie arcobaleno hanno votato «per ragioni legali e di merito» per il riconoscimento dei propri figli e contro la criminalizzazione universale.
«Sono contraria al mio pensiero femminista di cattolica per motivi morali e sul corpo e la maternità della donna e per motivi personali, perché ho partorito mio figlio attraverso la fecondazione omogenea assistita e quindi conosco la fatica mentale e fisica di una donna che segue questa strada per rimanere incinta», dice De Micheli. GPA coeso). Anche la senatrice femminista Valeria Valente ha avvertito: “Sono contraria alla legalizzazione del GPA, anche solidale, e ripeto in Senato che il GPA è e rimane un crimine per me”. E aggiunge: “Quando il testo arriverà al Senato, avrò la mia opinione e voto sulla sostanza degli emendamenti in base alla mia sensibilità e non solo sulla base di una scelta di gruppo”.
In un’intervista al Corriere della Sera, il senatore Graziano del Rio ha chiarito: “Rispetto la sofferta decisione dei deputati. Personalmente suggerisco un no netto alla Camera: sulla destra del centrodestra e sulla proposta di Maggie. Questo è un dibattito morale che non può essere governato da emendamenti. Ha implicazioni politiche e sociali: è una responsabilità enorme. È noto che i cattolici del Pd stanno soffrendo e che anche personaggi come Lorenzo Guerini e Bruno Tabaki sono propensi a votare contro l’emendamento Magis.
Più cauto il vicepresidente democratico della Camera Paolo Ciani, che ha ribadito la sua contrarietà al GPA e agli attacchi: “L’emendamento di Magee è un emendamento molto importante con pochissimi provvedimenti ed è come un disegno di legge. Infatti proporre una legge è più grave, ma comunque, secondo me, non cambierà nulla. Non è ancora chiaro come emergerà questa opposizione e “emergerà al momento e nel luogo giusto”. De Micheli si è scagliato contro l’approccio sbagliato: “Anche quando c’erano Renzi o Zingaretti, che non avevano la maggioranza in parlamento, c’erano modi per propendere per l’unità. Il problema è il modo che usiamo per discutere e prendere decisioni”.
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