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Comparirà un osservatorio per le assunzioni, ma bisognerà attendere per sapere quante e dove. La vertenza tra il presidente del Piemonte, Alberto Sirio, e i sindacati si è conclusa per il momento con un accordo sull’approccio e una serie di promesse, come prevedeva il nostro quotidiano: assunzioni, spesa sui tagli. Outsourcing attraverso la re-internalizzazione del personale, utilizzando la legislazione esistente per aumentare i limiti di costo.

Attualmente, il cosiddetto “Consiglio” distrettuale nasce con una formula adottata dai vaccinatori: un consiglio che si riunisce mensilmente per determinare il fabbisogno di personale e sovrintendere al reclutamento di tutti gli operatori sanitari: medici, infermieri, operatori sociosanitari, tecnici. .

Un osservatorio, guidato da Carlo Picco, che riunirà direttori generali di aziende e sindacati avrà per la prima volta l’occasione di esaminare e discutere se le azioni dei vertici aziendali siano in linea con le decisioni. Attaccato all’Ufficio di Presidenza con contratti firmati. “È un gioco di ruolo in cui non capisci chi è buono e chi è cattivo”, il regista è stato ripetutamente accusato dai sindacati di aver violato le istruzioni del cielo.

I manager ora hanno obiettivi specifici da raggiungere. Pietro Presti, il Super Consulente di Sirio, che è già stato nominato nelle liste Covid e d’attesa e ora sarà chiamato a occuparsene, organizzerà il lavoro, verificherà i fabbisogni e distribuirà i limiti di spesa alle diverse Asl secondo le modalità i bisogni. Personale. I colloqui di ieri sono stati intensi, con più di tre ore per mettere a punto il testo finale che ha chiuso le trattative.

“La Regione condivide con i sindacati la necessità di potenziare il personale del sistema sanitario e di avviare un piano di assunzioni specifico e generale – dichiarano il presidente del Piemonte Alberto Sirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – per farlo abbiamo quattro strumenti: il Decreto Calabria sui Tetti di spesa, il decreto legge n. 34 con il Covid “Abbiamo stabilizzato più della metà della forza lavoro operante nell’era. Vogliamo limitare il ricorso a servizi esterni internalizzando il personale quando il risparmio lo consentirà”. Secondo i sindacati, la sanità esternalizzata in Piemonte vale due intere aziende di 19 Asl. Più di 4.000 lavoratori sono impiegati all’estero. Servizi.

Gli appelli ai sindacati sono stati chiariti più volte nei giorni scorsi: l’obiettivo è trovare 2.000 lavoratori su un ammanco stimato di 9.000. Le risorse non utilizzate ammontano a 120 milioni di euro, che “devono essere interamente investiti in assunzioni se c’è la reale volontà di non impoverire il servizio sanitario pubblico”.
L’incontro di ieri ha attirato maggiore attenzione dopo il successo del Public Health Yatra, che ha portato alla marcia dodicimila persone tra sindacati, sindacati e semplici cittadini.

Prossimo incontro con i sindacati il ​​5 giugno

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